lunedì 8 gennaio 2018

Ho chiesto a Lara, mamma di Aldo, di scrivermi cosa abbia significato per lei diventare mamma.
Condivido con voi queste sue parole.



Diventare mamma.
Sentire la forza di essere donna.
Lasciare andare al mondo il mio frutto.
Potare fuori il dolore più profondo.
Tornare bambina tra le braccia della madre.
Incontrare di nuovo la propria madre.
Sono di nuovo figlia da accudire.
Mi sento una regina.
Lasciare morire ciò che deve morire.
Fare vivere ciò che deve vivere.
Sentire tra le lacrime qualcosa che muore.
La morte e la vita girano danzando.
L’ esperienza più esaltante che ho provato.
Un punto in cui non puoi tornare mai più.
Un luogo che abiterai per sempre.
Uno spazio interiore aperto per sempre

Grazie Lara!

martedì 19 dicembre 2017

L' istante della nascita.

.."Questo istante della nascita, questo momento di fragilità estrema, come bisogna rispettarlo. Il bambino è tra due mondi.
Su una soglia, esita. Non fategli fretta.Non spingetelo. 
Lasciatelo entrare. Che momento!
Che cosa strana!
Questo esserino che non è più feto e non ancora un neonato.
Non è più dentro la madre, l' ha lasciata. Eppure lei respira ancora per lui.
E' l' istante analogo a quello in cui l' uccello corre con le ali spiegate e poi di colpo, appoggiato sull' aria, volerà.
Quando si è staccato dalla terra? Quando ha decollato? Non si sa.(...)
Il bambino viene dal mistero.E sa.
Non intervenire.
Lasciatelo stare.Lasciatelo fare. Lasciategli il tempo."


( da F.Leboyer, Per una nascita senza violenza)

martedì 6 dicembre 2016


"Di norma, il sangue placentare appartiene al bambino. La sua privazione equivale a sottoporre il neonato, ad una severa emorragia"- 
"La privazione del sangue placentare comporta che il bambino abbia una sostanziale perdita di ferro". 
"Il sangue della placenta agisce come fonte di nutrimento per proteggere il neonato contro la perdita organica di proteine".



De Marsh - The effect of depriving the infant of its placental blood, 1941 

martedì 28 giugno 2016



I bambini sono senza passato 
ed è questo tutto il mistero dell' innocenza del loro sorriso.
(Milan Kundera)





Prendersi cura della cicatrice da cesareo

Prevenire è meglio che curare

Che il taglio cesareo sia stato una scelta o una necessità, dopo il parto ci si ritrova con una cicatrice che va curata per evitare la formazione di cicatrici ipertrofiche, ispessite, cheloidee o atrofiche. Purtroppo nella maggior parte dei casi, alla donna che viene dimessa dall’ospedale non si forniscono  le indicazioni necessarie affinché il taglio subito possa guarire nel modo migliore.  Il luogo comune sul taglio cesareo è che sia un semplice taglietto, non viene visto come un intervento chirurgico vero e proprio.
“La ferita del parto cesareo non richiede attenzioni speciali: é sufficiente lavare la cicatrice con acqua e sapone” :questo è quanto, quasi sempre, si sentono dire le dirette interessate.
Io invece sento di dirvi che questa cicatrice richiede molte attenzioni …e anche speciali, proprio per la zona in cui essa si trova!
Poiché, se non la si cura adeguatamente ci si può ritrovare, magari, con un cheloide, con un ispessimento o con il cosiddetto “scalino”, tipico di un cesareo, per non parlare delle implicazioni psico-emotive che un taglio cesareo comporta e che in questo breve articolo preferisco tralasciare per soffermarmi essenzialmente sulla cura con metodi naturali.

Consigli utili alle neo-mamme che hanno avuto un cesareo:

Subito dopo il taglio cesareo il ventre risulta indolenzito e i muscoli addominali risentono dell’intervento, il taglio deve guarire e i tessuti si devono rigenerare, questo richiede tempo e riposo. È importante che questo sia chiaro alla neo-mamma e a chi le sta accanto, specialmente durante le prime due settimane post-parto. La convalescenza dopo il cesareo, infatti, richiede più tempo rispetto a quella successiva a un parto naturale. Si sconsigliano i lavori domestici, la guida e la fatica dovuta al sollevare pesi. La mamma ha bisogno di serenità e di riposo, non solo per il taglio subito, ma anche per avviare un buon allattamento al seno e per adattarsi ad una nuova situazione, quella dell’essere mamma che già di per sé richiede riposo e serenità. Se nella famiglia sono presenti altri figlioletti allora è importante l’aiuto da parte sia dei nonni che dei papà al fine di evitare alla mamma sforzi gravosi sollevando, per esempio, pesi che eserciterebbero troppa pressione sul ventre.
Dopo aver tolto i punti è opportuno massaggiare la cicatrice tutti i giorni con un olio cicatrizzante, come, per esempio, l’oliolito di Iperico o, se si preferisce, con una pomata con ingrediente cicatrizzanti, possibilmente naturali. Il massaggio va eseguito tutti i giorni e per almeno 6 mesi o, comunque, fino a quando si è minimizzata la cicatrice e il ventre intorno risulta morbido al tatto.
Molte donne, anche dopo mesi non toccano la cicatrice, hanno un senso di estraneità verso quella parte del corpo. Questo ci fa capire che la pelle registra i nostri vissuti emozionali, una cicatrice lascia oltre ad un’ impronta fisica anche un’ impronta emozionale. Proprio per questo è importante ricevere immediatamente i giusti consigli sulla cura delle cicatrici. Il tocco del massaggio stimola la circolazione e le vie nervose, favorisce l’instaurarsi di un equilibrio che è stato attaccato e che adesso si deve riformare.
All’inizio, anche un massaggio globale su tutto l’addome può essere di aiuto. È importante eseguire sempre movimenti in senso orario e circolari, che oltre a seguire la normale fisiologia viscerale vi aiuteranno a ridurre il gonfiore e ad espellere le tossine e i liquidi accumulati.
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Massaggio sulla Cicatrice

1)     Con la punta delle dita, si effettuano movimenti circolatori sia sulla cicatrice che intorno ad essa. Ripeterlo per 3 volte e, anche, intorno alla cicatrice.
2)     Con i polpastrelli tamburellare sulla cicatrice,  andando avanti e indietro, su e giù. Ripeterlo per 3 volte e, anche, intorno alla cicatrice.
3)     Prendere la pelle della cicatrice fra indice e pollice, perpendicolarmente e muovere con le dita la pelle, come se si stesse rullando qualcosa tra le due dita. Se la cicatrice è orizzontale, il gesto sarà verticale, nel caso in cui il taglio é verticale  il gesto sarà orizzontale.  Ripeterlo per 3 volte e, anche, intorno alla cicatrice.
 Con il passare del tempo si può scendere anche più in profondità nei tessuti, attenzione però perché il massaggio non deve mai risultare doloroso.
L’ideale è prendersi 20 min di relax per eseguire il massaggio, magari in posizione supina.
 È importante sapere che il processo di cicatrizzazione varia da persona a persona e che   può dipendere anche dal tipo di pelle.

 Rimedi naturali che aiutano il processo di cicatrizzazione

  • L’olio di rosa mosqueta è un antico rimedio per le rughe e la bellezza della pelle; il suo olio è ricco in acidi polinsaturi vitamine E, vitamina K e vitamina A (retinolo), stimola la rigenerazione cutanea.
  • Aloe vera: uno dei più popolari rimedi casalinghi per la cicatrizzazione. Molto economica e semplice da applicare, basta applicare la polpa dell’aloe sulla cicatrice. Il gel di aloe vera, dalle proprietà antinfiammatorie, contiene, inoltre, sostanze in grado di aumentare laproduzione dei fibroblasti, le cellule che “costruiscono” la pelle, velocizzando così il processo di cicatrizzazione.
  • Borragine: l’olio, estremamente ricco di acido gamma linoleico, viene utilizzato dal nostro organismo per ricostruire la pelle
  • Oliolito di Iperico: stimola la rigenerazione cellulare della pelle. I flavonoidi in esso contenuti svolgono inoltre un’azione antinfiammatoria per le ferite.
  • Cipolla: E’ nota da secoli la sua proprietà diuretica e antibatterica naturale, essa è un ottimo cicatrizzante tanto da essere usata nelle creme per le smagliature della pelle; alcuni composti solforati esplicano azione antibiotica. E’ ricca di flavonoidi e polifenoli, in grado di contrastare la formazione di cicatrici ipertrofiche.
  • Argilla bianca: rappresenta una miscela viva di sostanze alluminio-silicilate che deriva dalle rocce granitiche; è conosciuta anche per le proprietà antisettiche (disinfettanti), battericide, cicatrizzanti e deodoranti.

È possibile, anche, attivare la cicatrizzazione dall’interno del corpo con dei frullati e delle infusioni.

  • Frullare una manciata di mirtilli, un’arancia, un mango, delle fragole e una carota. Oltre ad essere buono, il frullato agisce anche come disinfettante e cicatrizzante. Si possono creare diverse miscele con questa frutta, scegliendone alcune o tutte quante, secondo le proprie preferenze.
  • Far bollire un litro di acqua, due cucchiaini di timo e due di camomilla, lasciare riposare 20 minuti e bere fino a due tazze al giorno. Per evitare effetti collaterali, non prolungare più di una settimana il trattamento. Si può usare anche all’esterno sulle ferite come lenitivo.

Ricordarsi di non esporre la pelle al sole per non aggravare la situazione e idratarla durante il processo di cicatrizzazione.

Ulteriori consigli:

È utile dopo qualche mese dal parto rivolgersi ad un Osteopata per riequilibrare la postura e per ridurre le eventuali aderenze della cicatrice.
Sarebbe importante fare anche la cosiddetta Armonizzazione della Cicatrice, una tecnica ideata dall’Oseopata David Kanner, che aiuta a trovare l’equilibrio energetico. L’equilibrio energetico e il ritorno ad una sensibilità normale (testimoniato da un riallacciamento e riconnessione nervosa) sono come una porta che si apre alla riconciliazione con il corpo, con la propria storia e che libera all’incontro con l’altro. Il cesareo non è una fatalità: è una tappa della vita. Il lavoro sulla cicatrice permette un nuovo incontro con il proprio corpo e le proprie emozioni.
Esiste in Italia l’associazione Innecesareo Onlus: si tratta di un associazione nazionale  volontaria, senza scopo di lucro, apartitica e aconfessionale, avente come scopi principali quelli di migliorare la salute materno infantile nel prevenire cesarei, promuovere e supportare il VBAC, offrire sostegno emotivo post cesareo o parto medicalizzato.
Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda, al contrario, di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata.

martedì 23 febbraio 2016



Se avete capito cos'è lasciarsi andare, l'abbandono,
se tutto nel vostro corpo è aperto, libero, disteso e,
particolarmente, la bocca, la gola, le mani, gli occhi,
allora non dovete fare proprio niente.

Se non lasciare fare,
lasciare nascere il bambino.


giovedì 16 aprile 2015

Ballo con la fascia continua.... 

Prossimi 4 incontri a partire da giovedì 23 aprile. Costo 32 euro

Un' ora di movimento,sorrisi,balli,diversi ritmi, salti...e tanta voglia di ballare con il proprio cucciolo!




Vi aspetto, un abbraccio