Il Madagascar



RICORDI MALGASCI.

"Grazie Africa perchè sei stata tu a sussurrarmi all' orecchio che la mia strada sarebbe stata questa.Io non ho fatto altro che ascoltarti, e non vedo l' ora di rispettare la promessa fatta: tornerò a trovarti da ostetrica. Arriverò presto!
Questo era il mio più grande desiderio di quel giorno, mentre mi allontanavo tristemente dal "Villaggio della gioia" in Tanzania.
E finalmente...il giorno tanto atteso per la partenza è arrivato: destinazione Madagascar.
Dopo quasi tre giorni di viaggio, sono arrivata alla missione di Mahasoa dove mi hanno accolto 20 mamme malgasce dal velo bianco e un padre serio, ma amorevole.





All' interno della missione ho trovato:
- un dispensario, utilizzato per fare pap-test, vaccinazioni, medicazioni, per dare consulenze medico- prenatali e assistere donne partorienti.
- Una scuola materna, una elementare e una media con 700 bambini iscritti.
- Un preventorio che ospita 25 bambini operati alle gambe a causa del piede torto, di ustioni o rachitismo.


Ho lavorato dal lunedì al sabato mattina al dispensario in compagnia di Elisa, due suore e una dottoressa.
Tutte donne, dalle culture quasi inconciliabili, dai modi di lavorare inizialmente discordanti, ma tutte donne complici, rispettose e con una grande voglia di ignorare le loro diversità per poterle trasformare in un grande privilegio.





Ho trascorso tutto il mio tempo libero con i bambini ricoverati, piccoli ometti soli, alle prese con le loro disabilità.



Coalizzati, solidali e responsabili, disponibili al sorriso, alla ricerca di affetto, di abbracci e baci che io gioiosamente donavo loro in abbondanza!
In loro compagnia il tempo era prezioso, ricco di emozioni, di canti e di allegria.

Penso sia impossibile raccontare in poche righe quello che ho provato nell' affrontare ciò che Mahasoa mi ha proposto giorno dopo giorno.
Emozioni uniche, situazioni a volte struggenti come quando vedi un bimbo morire perchè denutrito.
Altre volte situazioni straordinarie come lo strappare un sorriso o riuscire dare sollievo a chi ha bisogno e che vive nella povertà assoluta.

Per evidenziare le mie sensazioni, vi riporto parte di una mia email che ho spedito ai miei genitori per descrivere uno dei giorni più belli della mia vita.

" 21 febbraio 2012 ... LUNA NUOVA.
La nostra giornata è iniziata con due parti, sono nati Elenà e Giacòb. Stupendi!
Anche questi praticamente parti "con la camicia", di una naturalezza assoluta, top!
Prima di pranzo abbiamo accolto una ragazzina per il nostro terzo travaglio.
Dilatazione 3cm.
Alle 21 il referto della visita era identico e per prevenire altri problemi ci siamo preparati per andare a Yoshi all' ospedale per un probabile taglio cesareo.
Pronti via, 24 km di strada sterrata ci aspettavano;
jeep con a bordo Tina (l' autista), S. Jean d' Arc, la Duktera. io ed Elisa...e nel baule la gravida, il suo compagno, i suoi genitori, diverse borse, una gallina (viva!) e sul tetto una bicicletta.
Dopo circa 15 km la mamma della gravida con una tranquillità assoluta ci dice che probabilmente la dilatazione era completa!
Mi sono automaticamente caricata di adrenalina.. il mio sogno, assistere ad una parto fuori dall' ospedale, si stava avverando!
Dopo meno di 5 minuti è nata Stradina (l' abbiamo chiamata cosi) nel baule della jeep, senza luce, sotto al cielo stellato africano, in infradito, in un silenzio rispettoso della natura per quel momento unico, e mi permetto di dire magico.
Abbiamo clampato il cordone con un filo da cucito, e dopo il secondamento siamo ripartiti...in 10 questa volta!
Prima di addormentarci io ed Eli ci siamo dette:
"Questa sarà la nottata più bella della nostra vita, ce la ricorderemo per sempre!"
Non credo mi si presenterà ancora una situazione cosi, quindi ti ringrazio Africa per avermi fatto questo bellissimo regalo!"


Giacòb


Elenà



Stradina


Spero con questo mio scritto di essere riuscita a trasmettervi alcune delle emozioni che io ho avuto la fortuna di provare e che auguro a tutti.


Mariachiara









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