martedì 24 febbraio 2015

L'anima di un bambino


"Ogni volta che tratteniamo un'emozione, e con l' azione, non buttiamo fuori l'energia accumulata, il sangue si "intossica" (bile, ormoni, poco ossigeno...) e le difese immunitarie calano.
Provate a pensare cosa può succedere in una donna in gravidanza, e al feto che viene nutrito di questo sangue.
L'emotività del nascituro sarà sicuramente segnata da questa umoralità repressa della mamma, determinando in qualche modo, il ritmo del sangue del neonato e quindi parte del suo carattere.
Se per esempio, l'umoralità della mamma, durante i 9 mesi di gravidanza, è stata influenzata da momenti di rabbia inespressa, il sangue materno, carico di bile, darà al bambino un "ritmo" pesante, forte, e quindi il carattere del bambino non potrà che essere irruento, veloce, irrequieto.
Un bambino più aggressivo, un bambino più apatico o un bambino più pauroso non sono però da condannare, perchè loro sono venuti al mondo perfettamente secondo l'emotività trasmessa della mamma, che a sua volta non deve farsi nessun rimproverò in quanto evidentemente non ha potuto esprimere al meglio il suo stato d'animo. Ogni bambino, che abbia solo un problema di carattere più "marcato", o altri tipi di problematiche più serie, non dovrebbe essere considerato strano, problematico, o diverso...è solo perfettamente sè stesso in base alle informazioni ricevute dal sangue della mamma, e dall'energia del papà (dentro lo spermatozoo). Quell'eccesso emotivo (ovviamente quando non sconfina in qualcosa di grave) è solo il modo che ha il bambino per esprimere la sua anima e ripulirsi un pò. Siamo sempre condizionati da pregiudizi, idee e da ciò che la società considera "normale" e ci dimentichiamo sempre, che ognuno è bello per come è...anche se "imperfetto"."

(Elena Cianci)


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